Il pupillo di Massimiliano Allegri finisce sul banco degli imputati: “Non c’è altra spiegazione, porta sfiga!”
Due sconfitte consecutive, contro l’Inter e l’Udinese, dopo il pari casalingo contro l’Empoli, e Max Allegri è di nuovo sulla graticola. I nerazzurri sono in fuga mentre Federico Chiesa e compagni devono guardarsi alle spalle: il Milan, che è in serie positiva da sette giornate, con 19 punti conquistati sui 21 disponibili, si fa minaccioso.
I rossoneri tallonano i bianconeri che li precedono in classifica di un solo punto e così dopo due stop consecutivi cambia la prospettiva per gli uomini di Max Allegri: dall’appassionante duello per lo scudetto alla difesa con le unghie e con i denti della seconda piazza.
Ma cos’è successo? Che fine ha fatto quel fortino bianconero che era inespugnabile perfino per le bocche da fuoco nerazzurre e che ora si fa uccellare anche dallo sconosciuto Lautaro Giannetti, alla prima gioia in due match in Serie A?
Un repentino crollo della performance che non è figlio solo del turnover o delle alchimie tattiche del tecnico livornese. Ci deve qualcos’altro, qualche potente effluvio malefico che congiura contro i bianconeri. Proprio così, non c’è altra spiegazione possibile: il pupillo di Allegri ‘porta sfiga’.
Alex Sandro sotto accusa: dal suo ritorno Juve sempre ko
Analisi non propriamente scientifica, quella proposta su ‘X’ dall’account “Fagiolismo”, ma che, comunque, non fa una grinza anche perché è confortata da un dato statistico che non può non balzare agli occhi.
Da quando è rientrato Alex Sandro, uno dei pupilli di Max Allegri, la ‘Vecchia Signora’ in tre match ha racimolato un solo punto, quello per il pari contro i toscani, per il resto, come già ricordato, sono arrivati i ko contro i nerazzurri e i friulani.
Insomma, se due indizi fanno prova, tre partite sono sufficienti per considerare l’esterno brasiliano il talismano al contrario dei bianconeri. Comunque, a chi un po’ snobisticamente storce il naso dinanzi a chi chiama in causa la ‘sfiga’ per spiegare il momento no attraversato da una squadra, è utile ricordare che il calcio, nonostante il ricorso sempre più massiccio a heat map, alle match analysis e perfino ai droni, come insegna l’etologo e zoologo Desmond Morris, rimane il più grande spettacolo tribale contemporaneo.
Motivo per il quale la scaramanzia è parte integrante del mondo del calcio così come lo era delle tribù primitive tra le quali, non a caso, ebbe origine il pensiero magico. Pertanto, è da comprendere e non da canzonare quel tifoso che, preso dallo sconforto per l’altalenante rendimento della propria squadra del cuore, non trova di meglio per spiegarlo che tuonare: “Porta sfiga!”.