Gianluigi Buffon è rimasto legato alla Juventus, come è normale che sia, e ora si è detto dispiaciuto per i tifosi bianconeri
Diciannove anni trascorsi alla Juventus non si dimenticano, e ne sa qualcosa soprattutto Gianluigi Buffon, portiere storico dei bianconeri con i quali ha raggiunto il record di scudetti vinti (dieci, e due anche revocati), di Supercoppe italiane (sette), di Coppe Italia (sei, ma in ex aequo con Roberto Mancini), e persino un campionato di Serie B, ma quello, fortunatamente, non è un record, solo una brutta parentesi in una carriera costellata di successi.
Ecco, in un palmares ricco di trofei come quello dell’estremo difensore classe 1978, reso ancora più importante dalla coppa del mondo conquistata dall’Italia in Germania nel 2006 in cui lui è stato uno dei protagonisti assoluti, ne manca uno soprattutto: la Champions League. Una sorta di cruccio per Buffon, ma non tanto perché non ha potuto riempire lui la sua bacheca con la coppa dalle grandi orecchie, quanto perché non ha potuto regalare ai tifosi la gioia di alzarla al cielo e, questo, nonostante per ben due volte, con Massimiliano Allegri, ci sia arrivati a un soffio dal farlo.
Buffon e la Champions: l’ammissione per i tifosi
Ospite a un evento a Biella, Gigi Buffon, che dopo aver appeso i guantoni al chiodo si è preso il ruolo di capodelegazione della Nazionale azzurra, ha raccontato in primis cosa è stata la sua esperienza alla Juventus. “È stata la mia vita calcistica – ha detto il campione del mondo del 2006 -, ci sono stati i ricordi bellissimi, una crescita umana e una consacrazione dal punto di vista sportivo. L’universo Juve manda a soqquadro le tue certezze, però nel momento in cui riesci a farlo tuo non ti mollerà mai”.
Nel merito proprio della mancata vittoria della Champions League in tutti gli anni passati alla Continassa, l’ex portiere ha detto che “non è mai stata una ferita per me, per me è stata lo stimolo per battermi ogni anno per qualcosa di estremamente grande”. Discorso diverso, ha precisato, se si deve pensare a tutto ciò che ruota intorno all’ambiente bianconero, quindi compagni di squadra, dirigenti e soprattutto i tifosi.
“Mi è dispiaciuto tanto per loro che da trent’anni più o meno sognano questa coppa. Per me, la gioia era già giocare in Champions, vincerla sarebbe stato la chiusura di un cerchio ma non mi interessa”, ha concluso.