Il confronto è acceso e il retroscena chiarisce cosa sta accadendo: mercato e futuro si intrecciano, ma la stoccata è pesante
Dall’impasse all’azione, con un concetto ben preciso che non è passato inosservato. Cristiano Giuntoli nella sua prima fase operativa alla Juve non ha avuto a disposizione fin da subito le risorse per stravolgere la rosa e creare il gruppo che voleva.
Lo strascico forte delle inchieste, e i conti da mettere in ordine, hanno spinto il direttore bianconero ad attendere, ma non senza svolgere al meglio il suo compito. Se a gennaio i primi nomi sono arrivati, fra la sorpresa e lo stupore per la trattativa relativa ad Alcaraz, l’estate precedente è stata quella dei tanti nomi e dei pochi innesti, ma è stata anche scandita da un modo di operare ben preciso. Giuntoli ha fatto in modo che la Juventus fosse spesso accostata a calciatori corteggiati da altri club di Serie A.
Una sorta di lunga manovra di disturbo, per alzare i prezzi e prendere in mano la Juve. Se non posso prenderlo io, neanche per gli altri deve essere semplice. Questo è stato in sostanza il percorso di Giuntoli, che va avanti per la sua strada. La sensazione è che fra i tanti calciatori che davvero interessano ai bianconeri, ci siano anche azioni e movimenti destinati a fare mercato a 360 gradi, quindi mettendo in piedi sondaggi, e perché no, anche azioni di disturbo. C’è infatti, un retroscena che emerge in maniera molto chiara ed ha agitato le acque in un altro club. Giuntoli ha provato a prelevare un calciatore a gennaio, rimandando poi i discorsi alla prossima estate. E intanto i rapporti fra il centrocampista che la Juve vorrebbe e il club al quale appartiene il cartellin, sembrano tutto tranne che sereni.
Un concetto sembra ormai chiaro, ed è emerso poche ore dopo la chiusura della sessione di mercato invernale. La Juve insieme ad Alcaraz avrebbe preso anche Jack Bonaventura, sfumato solo per il no secco da parte della Fiorentina.
I viola hanno provato in tutti i modi a strappare Gudmundsson al Genoa, ma al rifiuto da parte dei liguri non hanno dato l’ok per la partenza di Bonaventura in bianconero. Il discorso, fra le parti, sembra pero solo rimandato, e la conferma arriva dalle parole di Enzo Raiola, procuratore del calciatore.
In una intervista a Sport Mediaset, l’agente è stato molto diretto. “Sulla Juventus e Bonaventura voglio stare in silenzio, confrontarmi con il ragazzo e capire cosa vuole fare del suo futuro”. Il centrocampista a giugno sarà svincolato e libero di scegliere il suo futuro, sul quale Raiola lancia messaggi diretti.
“Non ho voglia di parlare della Fiorentina – ha ammesso –, lo farò quando ci sarà occasione e quando finirà questa storia. Le cose non sono ancora chiare, parliamo di persone permalose, non voglio parlarne”. Il messaggio sembra quindi chiaro. I rapporti con i viola non sono così sereni e il messaggio alla pretendenti, e quindi anche alla Juve, arriva forte in vista della prossima stagione.
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