Ingaggio dimezzato: Massimiliano Allegri taglia la corda. Ecco, di seguito, il punto della situazione in casa Juventus
La ‘Vecchia Signora’ è ritornata con i piedi per terra. Dopo il pari casalingo contro l’Empoli, nel terzetto al penultimo posto in classifica, è arrivato il ko per 1-0 nel ‘Derby d’Italia’ contro l’Inter.
Un ko che è stato una sorta di harakiri visto che il match winner a ‘San Siro’ è stato Federico Gatti che ha confermato la sua familiarità con il gol, solo che contro i nerazzurri ha bucato la porta sbagliata, la propria. Il difensore sta disputando una buona stagione, ma domenica è stato decisivo in negativo.
La Juventus, dunque, si allontana dal sogno tricolore così come si allontana dal club bianconero il suo condottiero, Max Allegri, di nuovo in discussione dopo gli ultimi due passi falsi. Tuttavia, dopo che è rimasto, blindato dal suo oneroso ingaggio, sulla panchina bianconera a dispetto delle polemiche e dei tifosi, ora il tecnico livornese vuole tagliare la corda perché la dirigenza juventina ha intenzione di dimezzargli lo stipendio.
Juventus-Allegri, rapporto ai titoli di coda
Max Allegri è di nuovo sulla graticola dopo il ko contro l’Inter. Al tecnico ex Milan non si contesta tanto il risultato di ‘San Siro’ quanto l’atteggiamento rinunciatario, in ossequio al mantra del ‘primo non prenderle’, anche nello scontro diretto più importante della stagione. E così l’addio di Allegri torna a essere un tema caldo, con il tecnico livornese che, quindi, potrebbe finire nel valzer degli allenatori dei top club di Serie A della prossima estate.
Ebbene, su tale questione si è espresso, ai microfoni di TvPlay, anche Mirko Nicolino, giornalista e tifoso juventino: “Confermare Allegri la prossima stagione? Io ero per un cambio in panchina già lo scorso anno. Ad ogni modo, la Juve ha stabilito un budget per l’allenatore che è circa la metà di quello che percepisce ora l’allenatore toscano. Ora la prima domanda da porsi è se Allegri accetterà di prolungare il contratto a 3,5 milioni di euro. La seconda, se non accetta lui, è chi può arrivare a Torino per quella cifra“.
Dunque, il rebus allenatore si complica in quanto se Allegri non dovesse accettare la vigorosa sforbiciata allo stipendio – con il tecnico livornese che nel post- Derby d’Italia, nonostante il contratto in essere lo leghi alla Juve fino a giugno 2025, non ha dato garanzie sulla sua permanenza – il tetto fissato dalla ‘Vecchia Signora’ per lo stipendio dell’allenatore esclude big del calibro di Antonio Conte.
E, infatti, come sottolineato da Nicolino, dalle parti della Continassa salgono le quotazioni di Thiago Motta del Bologna mentre “da quello che mi risulta, Raffaele Palladino è il piano b del Milan se non dovesse arrivare Conte”. Insomma, il valzer delle panchine è già cominciato.