Il trionfo di Melbourne ha regalato a Jannik Sinner un ulteriore primato: completato il sorpasso sull’icona del tennis italiano
C’era aria di sorpasso già a Pechino, nello scorso ottobre, nel torneo che può essere considerato a tutti gli effetti il turning point della carriera di Jannik Sinner. Già, perché nella kermesse tenutasi sul cemento della capitale cinese il tennista italiano ha rotto delle maledizioni, battuto degli avversari prestigiosi e soprattutto ha conquistato la quarta posizione del ranking mondiale.
Una casella che non avrebbe più abbandonato e che anzi, potrebbe a breve essere occupata da uno dei tre colleghi che lo precedono in classifica. A Pechino, dicevamo, il talento cresciuto nella Val Pusteria ha dapprima battuto in semifinale Carlos Alcaraz, passando in vantaggio negli scontri diretti col fenomeno di Murcia. Poi, all’ultimo atto, ha battuto Daniil Medvedev, spezzando una striscia di sei affermazioni consecutive del moscovita nei suoi confronti.
Il trionfo in Cina rappresentò il titolo numero ATP numero 9 della carriera di Sinner, che si portò così ad una sola affermazione di distanza da Adriano Panatta, la leggenda del tennis azzurro. Tutti avevano già capito che sarebbe stata solo una questione di tempo il sorpasso ai danni dell’ex campione romano.
Detto fatto, con relativa velocità ma soprattutto con grandissima bravura. Intanto a Vienna, sempre nell’ottobre scorso e sempre battendo in finale il russo, Jannik ha incamerato il decimo titolo, affiancando l’eroe degli Internazionali di Roma del 1976. Poi, a Melbourne, il vero capolavoro. Un trionfo che vale una carriera intera, e che ha consentito all’allievo di Simone Vagnozzi di entrare ancor di più nella leggenda del tennis azzurro.
Con undici tornei ATP vinti all’ancor giovane età di 22 anni, l’altoatesino può esser già considerato il miglior tennista italiano di tutti i tempi. Quanto meno se ne facciamo una questione di numero di titoli messi in bacheca. Dato che l’ultimo, quello conquistato in Australia con una rimonta epica, ha un peso non indifferente – stiamo parlando di uno dei 4 tornei annuali del Grande Slam – Sinner ha riempito di sostanza il suo record. E promette di non fermarsi più dato che, da Pechino in poi, sembra davvero una macchina inarrestabile.
Il prossimo Major, guarda caso, è quello di Parigi. Il mitico Roland Garros. Il torneo che nell’anno di grazia 1976 fu appannaggio proprio dello stesso Panatta. Chissà se Jannik non vorrà togliere al mitico Adriano anche il record di ultimo tennista azzurro a riuscire nell’impresa di alzare al cielo la Coppa dei Moschettieri…
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